Quale è la tua resistenza mentale ?

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Quando si tratta di allenarti per sopportare lo sforzo richiesto dal tuo sport, scommetto che non hai alcun problema a investire tempo, energie e denaro. Per quanto riguarda il “muscolo” tra le orecchie invece? Quella è tutta un’altra storia. Spendiamo ore a concentrarci sui nostri tempi parziali, cercare l’equipaggiamento e studiare i percorsi, ma troppo spesso trascuriamo uno degli aspetti essenziali dell’allenamento: ciò che accade nella nostra testa.
Io stesso quando mi sono avvicinato allo sport di resistenza ho avuto difficoltà con la resistenza mentale. Quando le condizioni erano buone, tutto ok. Quando invece la situazione si faceva difficile, piagnucolavo, mi lamentavo e perdevo la testa.
Solo quando ho iniziato ad applicare quello che sapevo in termini di allenamento mentale, sono riuscito a raggiungere un altro livello di performance e di divertimento in allenamento e in gara.
Ho seguito diversi atleti e per tutti è stato molto utile avere delle semplici strategie, quando sopravviene il momento di difficoltà. Quando va tutto bene siamo tutti campioni -:)
Sei pronto?
Ecco per te alcune indicazioni
Usa il respiro per rimanere nel momento
Ti parlo della mia esperienza. Usavo qualsiasi espediente per distrarmi durante le gare e gli allenamenti. Mi dicevo che dovevo correre tre minuti prima di guardare di nuovo l’orologio — tutto per tenere la mente lontana da quello che stavo facendo nella speranza di resistere alla sofferenza e alla noia.
Il paradosso è che sforzandomi di concentrarmi sul presente ha effettivamente aumentato la mia capacità di gestire questi aspetti e mi aiuta a far passare il tempo più velocemente. Ma non era sufficiente e sinceramente molto faticoso. Invece, se presto attenzione, anche a come mi sento e a cosa sta facendo il mio corpo, inizio a vivere quello che lo psicologo Mihaly Csikszentmihalyi descrive come “flusso”, ovvero uno stato in cui la persona “è completamente assorta in un’attività”. Durante questa “esperienza ottimale”, secondo lui, la persona si sente “forte, vigile, in controllo senza sforzo, disinvolto e al massimo delle sue abilità”.
Gestire il flusso, detto anche attenzione cosciente, può essere difficile per gli atleti di resistenza.
Una parte della nostra fisiologia importante da controllare è la nostra respirazione.
Un aspetto fondamentale dell’essere coscienti del momento è essere consapevoli del proprio respiro. Concentrandoci sulla respirazione possiamo distogliere l’attenzione dalla sofferenza.
Io stesso quando mi sorprendo a distrarmi mentalmente, specialmente se sono ancora lontano dal traguardo, faccio alcuni respiri profondi, scorro la mia check list interiore, controllo la mia forma e il mio passo e mi ricordo di essere nel chilometro che sto percorrendo. Questa tattica è diventata uno degli strumenti più potenti del mio arsenale mentale. Come molti atleti di resistenza, avevo elaborato dei trucchi per distrarmi dalla sofferenza e dalla noia, ma ironicamente lavorare sulla concentrazione attraverso il respiro profondo è stato più utile per resistere alle sfide.
Quindi se vuoi rimanere del momento rallenta il tuo respiro, fai dei respiri profondi, impara ad usare il diaframma.

Conto alla rovescia
Spesso quando siamo sotto sforzo e affrontiamo un impegno gravoso, la nostra tendenza è darci una serie di spiegazioni cioè utilizziamo la nostra mente conscia, quella razionale. Per quanto noioso e banale possa sembrare, contare alla rovescia è un modo per distrarre la nostra mente conscia. Non è necessario farlo a voce alta, va bene anche contare mentalmente: non vorrai essere scambiato per un matto!!!

Coltivare un dialogo interiore positivo
Quando ho iniziato a gareggiare, la voce nella mia testa era un flusso continuo di critiche: “È troppo dura”. “Questa è la cosa più stupida che tu abbia mai fatto”. “Perché ti stai facendo tutto questo?” (Tutto intermezzato da molte parole poche carine). E’ abbastanza intuitivo come questo non sia un comportamento funzionale ma tant’è … Spesso non ne siamo consapevoli.
Ti giuro che la maggior parte degli atleti con cui lavoro è come me, estremamente critica con se stessa. Chiedo agli atleti che seguo di prestare attenzione al loro dialogo interiore: “Quello che dici a te stesso lo diresti anche a qualcuno che sta correndo accanto a te?”, domanda. “Permetteresti a qualcun altro di rivolgersi così a te?”
Una volta che gli atleti comprendono che il loro dialogo interiore è negativo, collaborano per elaborare un semplice mantra positivo da usare quando le cose si fanno difficili. In questo modo essenzialmente si allontana il processo mentale. Le frasi come “sono forte” o “sono veloce” oppure “amo questo sport”. E’ importante che siano frasi semplici e corte. Senza negazioni, nemmeno “non mi fermerò”.
Quando il gioco si fa duro, potrebbe succedere che sei sopraffatto dalle vecchie abitudini negative. In questo caso gentilmente riporta la tua mente a questi semplici mantra. Questo ti aiuterà a gestire la situazione.
Devi avere la consapevolezza che la forza e la capacità sono il tuo stato naturale, una strategia che ti porterà a operare partendo al presupposto che puoi farcela. In breve, cercare di incoraggiarti nel tuo dialogo interiore sarà più efficace che trasformarmi nel sergente di Full Metal Jacket.
Circondati di persone che ti danno energia
Le persone sono creature sociali, un fatto che può giocare a nostro favore o a nostro sfavore. Ci nutriamo dell’energia delle persone che ci circondano e dovremmo essere consapevoli di come questo ci influenza.
Abbiamo la tendenza a caricare o scaricare gli altri. Chediti come intereagisci con gli altri. Di solito dai la carica agli altri, facendoli sentire meglio con se stessi? Oppure sei deprimente? Sei critico e lagnoso?. Sebbene allenarsi con persone più veloci sia importante, lo è ancora di più farlo con chi ti apprezza e ti rispetta.
Se i tuoi compagni di squadra credono in te quando perdi la fiducia, farai del tuo meglio per ricambiare, per essere una persona che dà la carica. Una volta ho sentito questa espressione che voglio condividere con tutti voi: “Ama i tuoi cari ma scegli i tuoi pari!”
La resistenza mentale non trasformerà un brocco in un campione. Non è nemmeno una garanzia che riuscirai a raggiungere tutti i tuoi obiettivi atletici. Sicuramente però ti renderà un atleta più resiliente e sicuro, il che è un obiettivo a cui tutti possono mirare indipendentemente dalle capacità fisiche.

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