Vuoi sapere cosa è la mentlità del campione… Leggi qui!!!

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Un esempio vale più di mille parole.
Perciò pubblichiamo questo pensiero di Barzagli, calciatore campione del mondo nel 2006 (sì vabbè è Juventino ma leggilo lo stesso).
Un campione sa che i limiti sono molto spesso auto-imposti e cerca sempre di superarli. Sa che nulla è dovuto, quindi lavora per ottenere dei risultati.

“Nella mia vita ho visto molti calciatori montarsi la testa. Fenomeni veri che a 15/16 anni smettevano di allenarsi. “Non mi serve… Non riesci a starmi dietro lo stesso”. Io invece nella mia carriera ho sempre continuato ad allenarmi duramente. In testa avevo un sogno che era quello di giocare ai massimi livelli. Sono diventato campione del Mondo. Ho vinto cinque scudetti di fila. Molti giovani che arrivano nei grandi club si sentono arrivati. Iniziano a vedere i primi milioni e non capiscono più nulla. Devi essere sempre attento a rimetterli in riga. Il mister dice di correre per 100 metri e loro a 20 metri dal traguardo rallentano. Un giorno vidi Dybala rallentare volutamente. Mi diede un tale fastidio che gli andai vicino e gli dissi: “Ragazzino cerca di correre 110 metri, non 80, perché qui sei alla Juventus… In un attimo sei fuori. Se ci riesco io a correre 100 mt a 35 anni, tu puoi correre 200 e non sentirli”. Mi ha chiesto scusa… In quel momento ho capito che non è uno dei tanti. Si vede che è un ragazzo che ha voglia di diventare un numero uno. Nella vita non bisogna mai pensare che tutto ti sia dovuto. Se sei un talento devi continuare a coltivare questa dote. Allenarti come un matto. Non devi mai montarti la testa, perché guadagni più della maggior parte delle persone. Se guadagni tutti quei soldi è grazie alla passione che ti dà la gente “comune”. Devi alzarti la mattina e ringraziare i tifosi prima di Dio. Non devi mollare mai perché le delusioni sono dietro l’angolo. Io non mollerò fino a quando Il mio cuore mi darà la forza per correre dietro quella palla”.

[Andrea Barzagli]

Sei pronto anche tu a diventare un campione?
Chiedici come !!!

LEZIONE DI RESILIENZA NR. 2

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La seconda lezione di resilienza del blog prende come esempio un grande personaggio : Alex Zanardi .
È da poco uscito il suo libro “Volevo solo pedalare” scritto a quattro mani con l’amico e giornalista Gianluca Gasparini. Il libro è bello da leggere, scorrevole e con tantissimi spunti di riflessione. Racconta di come Alex si sia dovuto reinventare dopo il brutale incidente, in cui ha perso le gambe. È noto a tutti come lo ha fatto cioè con grande intelligenza, buonumore e ottimismo. Con questo atteggiamento mentale ha realizzato tante imprese. Simbolicamente, è tornato in pista proprio lì, dove la sua gara si era interrotta, per completare i 13 giri mancanti…. E poi due ori e un argento alle olimpiadi di Londra e di Rio, la vittoria alla Maratona di New York e di Roma con la sua handbike, l’Ironman di Kona e tanto altro.
Alex Zanardi è un grande perché da l’esempio, anche se lui in varie interviste ha ammesso di non sentirsi una guida e un’ ispirazione per gli altri. Ha espresso con i fatti e non con le parole cosa è la RESILIENZA ovvero la capacità di risalire quando la vita rovescia la nostra barca. Alcuni affogano, altri lottano strenuamente per risalirvi sopra. La metafora della barca rovesciata non è casuale, gli antichi connotavano il gesto di tentare di risalire sulle imbarcazioni rovesciate con il verbo ‘resalio’. Proprio nel non arrendersi mai e nel volere superare le difficoltà sta la capacità di essere resilienti.
Lo sport enfatizza lo stress e premia chi lo sa gestire meglio. Il vero campione è quello che viene fuori superando le difficoltà con la sua forza mentale.
Tu vuoi essere un campione ?
Bene !!! Devi allenare la tua resilienza . Se ti stai chiedendo se si può allenare la risposta è : ASSOLUTAMENTE SI . Ricorda che la Resilienza non è una condizione, ma un processo : la si costruisce lottando.
Se continui ad arrenderti alle difficoltà, se ogni sconfitta per te è un attentato mortale alla tua autostima , beh… hai proprio bisogno di allenare la tua resilienza. Ti serve un mental coach !!!
Non ti voglio lasciare senza alcune pratiche e utili informazioni che possono aiutarti , per cui ti voglio spiegare la tecnica ABCDE
Questa tecnica è illustrata nello splendido libro di Trabucchi “Resisto , dunque sono”.
Si tratta di una metodologia per cambiare la valutazione cognitiva degli eventi, inventata dal terapeuta Albert Ellis. In parole più semplici questa tecnica è utile per prendere consapevolezza del fatto che il nostro comportamento e le nostre reazioni di fronte ad eventi negativi, non dipendono direttamente dagli eventi, ma dalla nostra valutazione di essi.
Prima comprendi che il tuo comportamento e le tue reazioni agli eventi non sono determinate in maniera lineare dai fatti in sé ma dalla tua valutazione di essi, prima otterrai i risultati sperati.
La tecnica ABCDE è un ottimo strumento per analizzare il tuo personale stile di risposta agli eventi negativi, per identificare e cambiare i modi di pensare non funzionali. Vediamola nel dettaglio. Le lettere che danno il nome a questa tecnica non sono altro che delle iniziali:
• A di Adversity. La prima lettera sta ad indicare le difficoltà che possiamo incontrare nella nostra vita, gli eventi negativi su cui non abbiamo il controllo e che inevitabilmente accadono. Possono includere piccole “tragedie” come una partita o una gara andato male, un infortunio o difficoltà molto più rilevanti.
• B di Beliefs. La seconda lettera sta ad indicare le nostre credenze. L’insieme delle convinzioni che abbiamo maturato nel corso della nostra vita rappresentano il filtro attraverso il quale percepiamo la realtà.
• C di Consequences. La terza lettera del modello sta ad indicare le nostre reazioni emotive e fisiche agli eventi. Come avrai potuto capire, tali reazioni sono sempre la somma dell’evento e delle nostre credenze.
• D di Discussion. Le prime 3 lettere indicano la normale sequenza adottata dalla nostra mente di fronte ad un evento. Con la lettera D entra in gioco la resilienza. Quando siamo in grado di mettere in discussione le nostre reazioni irrazionali, iniziamo a riprendere il controllo della nostra vita.
• E di Effects. A differenza delle reazioni (consequences) gli effetti derivano dalla nostra messa in discussione delle nostre credenze. Se spesso sentiamo di non avere il controllo sulle nostre reazioni, gli effetti, in quanto risultato di un processo di rielaborazione della nostra mente, sono pienamente sotto il nostro controllo.
La tecnica ABCDE come va utilizzata ? A cosa serve realmente ?
Questo lo vedremo in un prossimo articolo del blog, STAY TUNED !!!!

LEZIONE DI RESILIENZA NR.1

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La lezione di resilenza di oggi. La prima in questo blog.
Sai cosa è la resilienza ? Una definizione ce la fornisce Pietro Trabucchi, noto psicologo sportivo “la resilienza psicologica è la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontreranno sul cammino. Il verbo “persistere” indica l’idea di una motivazione che rimane salda. Di fatto l’individuo resiliente presenta una serie di caratteristiche psicologiche inconfondibili: è un ottimista e tende a “leggere” gli eventi negativi come momentanei e circoscritti; ritiene di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente che lo circonda; è fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; tende a vedere i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità, piuttosto che come una minaccia; di fronte a sconfitte e frustrazioni è capace di non perdere comunque la speranza.”

Andiamo un po’ più sul pratico.
Ti voglio raccontare questa storia , perché le storie forniscono degli esempi che possono essere di aiuto, anche a te.
Questa è la storia di un iron nonno. Il suo nome è Hiromu Inada. È un atleta giapponese, un triatleta per la precisione. E soprattutto un ironman , cioè uno di quei folli (sono quel tipo di folle anche io) che fanno 3,8 km di nuoto, 180 km di bici e 42,195 km di corsa senza soluzione di continuità.
Hiromu Inada ha affrontato la long distance del triathlon all’alba dei suoi 84 anni . Si, hai letto bene 84 anni !!! Ha affrontato l’iron man delle Hawaii che si svolge a Kona , che è per un triatleta il Santo Graal delle gare. Inoltre, il percorso di questa competizione è estremamente duro.
Questa, se vogliamo , non è la cosa più sorprendente. Si, perché la cosa che più colpisce è la resilienza di un uomo che ha saputo perseguire il suo obiettivo nonostante “ gli eventi negativi incontrati nel cammino” sono le sue parole.
A quali eventi negativi fa riferimento il simpatico nonnetto ? Hiromu l’ IM delle Hawaii lo aveva chiuso già nel 2015, però con 6” (SEI SECONDI) di troppo rispetto al tempo limite di 17 ore .

Quindi nulla di fatto, niente classifica, niente riconoscimento ufficiale, niente medaglia, niente per sei secondi. Lo sport ha delle regole da rispettare

Testardamente, 365 giorni dopo Hiromu si riqualifica per la gara e vince la sua personale sfida riuscendo ad arrivare al di sotto del tempo limite, che ad 84 anni non è affatto male.

Ricorda che la resilienza è il tuo stato naturale non la fragilità .

E tu che cosa ne pensi ? Quale insegnamento puoi trarre da questa vicenda ? Come reagisci agli eventi negativi o ai contrattempi ?
Hai qualche qualche esperienza da raccontare ?

Le quattro strategie per aumentare la tua fiducia

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In quanto mental coach mi piace ascoltare allenatori o atleti che nelle interviste affermano che per ottenere grandi prestazioni serve un alto livello di fiducia. Ma si lavora su questa abilità? Purtroppo no. Vediamo le quattro grandi strategie per aumentare la tua fiducia.

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Come lo sport può aiutare nella vita di tutti i giorni: 10 insegnamenti da un’esperienza personale

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Sono fermamente che bisogna guidare con l’esperienza personale. Per questo oggi vi voglio parlare di una mia personale esperienza di sport dalla quale ho tratto 10 insegnamenti utili su come lo sport può aiutare nella vita di tutti i giorni.

Questa è la storia.

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